elettronicanews

L’antibiotico del futuro? SarÃ* wireless! Non è fantascienza ma una delle possibili evoluzioni di una ricerca portata avanti alla Tuft University di Medford, nel Massachusetts, ricerca a cui ha partecipato anche l’italiano Fiorenzo Omenetto che ne ha pubblicato i risultati.

Il punto di partenza e quello di arrivo della ricerca è stato quello di lavorare sui circuiti di silicio, la materia prima alla base di qualsiasi componente di elettronica, e trovare il modo di rendere questo materiale solubile, ovvero diluibile all’interno dei liquidi normalmente presenti nel corpo umano come il sangue o l’acqua.

Per farlo i ricercatori americani hanno dovuto schiacciare il circuito in silicio in modo da renderlo sottilissimo, solo 300 nanometri di spessore, su cui poi hanno apposto una leggerissima tintura di materiale conduttivo, ed infine una copertura a chiazze di elettrodi di magnesio ed ossido di magnesio.

Il circuito, composto da semiconduttori di silicio, così ottenuto è stato poi avvolto all’interno di un bozzolo di proteine di seta sintetica impiantato chirurgicamente all’interno di un topo. La ricerca ha mostrato come attraverso opportuni segnali radio emessi dall’esterno era possibile attivare il circuito in silicio innestato e fare in modo che la sua temperatura aumentasse di circa 5 gradi, quelli necessari ad uccidere i batteri presenti nell’area circostante la ferita operatoria riportata dal topo.
Incredibile? Non è tutto. Dopo circa 15 giorni dall’innesto, l’impianto in silicio (grazie al suo ridotto spessore) si è dissolto naturalmente all’interno del sangue.

Lo studio americano ha finalmente dimostrato come la componentistica in silicio biodegradabile