Cloud computing, cos’è? Ecco Google Chrome OS, iCloud, DesktopTwo e ooDesk

Dopo avervi presentato il servizio di Cloud Hosting di Seeweb, credo sia meglio ora fare un passo in dietro per spiegare meglio il cloud computing cos’è.

L’idea che sta alla base è quella di offrire all’utente una nuvola di servizi (cloud) che possano essere accessbili tramite un semplice browser ma che vadano oltre i servizi già offerti dai siti web.

Se pensiamo ad esempio alla posta elettronica, per scrivere una mail ci basta un qualsiasi programma di scrittura, o un software dedicato alla posta elettronica il quale, una volta composto il testo, si occupa di spedire il messaggio. Ma lo stesso lavoro può essere fatto anche con un browser accedendo alla propria posta online dove troviamo non solo i messaggi da leggere, ma anche tutto il necessario per scrivere e inviare email.

Esempi come questo legati al mondo di internet (la posta elettronica non può essere spedita senza collegarsi alla rete) ce ne sono tanti, ma ora pensiamo di poter utilizzare il browser per fare anche operazioni che solitamente non richiedono alcun collegamento internet, come modificare una foto, scrivere in Word, creare una presentazione PowerPoint: sono tutte queste delle azioni che richiedono software particolari installati sul nostro computer e che molto spesso necessitanto anche di notevoli prestazioni da parte del processore e della memoria.

Bene, ecco il Cloud Computing cos’è: software che non risiederanno più nel computer su cui lavorate, bensì in server remoti cosicché con un semplice browser come Internet Explorer si potrà lavorare sfruttanto la potenza non del proprio computer ma dei server che mettono a disposizione tali applicazioni. Quindi se devo fare un calcolo molto complesso, non sarà il mio pc a eseguirlo, ma sarà il processore del server a fare tutto il lavoro: alla fine il risultato verrà inviato al mio pc il quale si deve solo occupare di mostrarlo a video, così come se dovesse mostrare la pagina di un sito web.

Con l’avvento dei NetBook, dei palmari, dei browser su console come la PS3, l’utilizzo del Cloud Computing porterà una vera e propria rivoluzione nell’informatica in quanto non servirà più avere il processore più potente sul mercato e spendere migliaia di euro, sarà infatti necessario avere un qualsiasi apparecchio in grado di supportare un browser! E il costo di  una tale macchina appare evidente come possa essere molto più basso di un pc normale. Tutti i calcoli, le operazioni e persino la memoria fisica dell’hard disk saranno demandate al servizio di cloud computing.

Un esempio? iCloud!

iCloud è un vero e proprio desktop (come quello di Windows XP o Vista o Windows 7) che però sta tutto dentro il browser! Si tratta infatti di un esempio di WebOS, cioé di un sistema operativo che risiede tutto nel browser. L’iscrizione è gratuita e vi offre 3GB di spazio per memorizzare i vostri dati, file e quello che volete. Pagando poi una piccola cifra si potrà espandere tale spazio e le funzioni del vostro computer virtuale. Il suo funzionamento è proprio come quello di un computer reale: ci sono applicazioni, cartelle, icone e i servizi disponibili si ampliano sempre più man mano che passa il tempo.

In questo modo, su qualsiasi computer voi siate, potete aprire il browser ed accedere al vostro account iCloud e trovarvi il vostro desktop sempre pronto con tutti i vostri file e programmi e lavorare come se vi foste portati il vostro personale pc (scusate il pleonasmo).

Altri esempi di Cloud Computing e WebOS sono ooDesk, DesktopTwo (anche se sembra sia fermo ora il progetto). E anche Google, con il suo Chrome OS, e Apple si sono ovviamente mossi in tale direzione.

Persino Microsoft ha capito che il cloud computing avrà un grande successo nel futuro e infatti non ha voluto rimanere in dietro: la suite Microsoft Office 2010 che tra un po’ farà il suo debutto, offrendo così a tutti gli utenti la possibilità di lavorare con Excel, Access, Word, PowerPoint e tutti gli altri programmi della suite direttamente su intenret con un browser senza dover installare alcunché sul computer.

Ma già troviamo anche online Photoshop.com che permette di utilizzare tutti gli strumenti del famoso programma di fotoritocco.

Tutto questo è facile capire come porterà alla produzione di computer dedicati al solo utilizzo di tali applicazioni remote con grossi abbattimenti nei costi di produzione e vendita al pubblico in quanto, come ho già detto, non necessitano di potenti cpu o capienti memorie.

L’unico aspetto negativo sta nel fatto che per utilizzare il cloud computing occorre necessariamente un collegamento internet per fare qualsiasi cosa, anche utilizzare la calcolatrice! Ma volete pensare al grande vantaggio di poter avere ciascuno il proprio desktop su qualsiasi computer noi vogliamo ovunque siamo?

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